Distante circa 95 Km dal nostro centro termale, è una piccola e caratteristica cittadina che ha acquisito rilevanza e visibilità grazie al famoso e panoramico centro turistico, scoperto e frequentato da numerose personalità di ogni arte, attratte dal suo richiamo intellettuale e dal fascino delle sue architetture e delle sue famose ville.

Ravello fu fondata nel V secolo come luogo di rifugio dalle scorrerie dei barbari che segnarono la caduta dell’Impero romano d’Occidente, ma per leggenda vi immigrarono dei patrizi amalfitani in seguito a uno scontro tra più fazioni della classe alta amalfitana, che sfociò quasi in una guerra civile.

La cittadina crebbe in popolazione, prosperando con l’arte della lana e con il commercio verso il mediterraneo e Bisanzio e raggiunse il suo massimo splendore dal IX secolo, sotto la Repubblica marinara di Amalfi e il Principato di Salerno.

Per volere del normanno Ruggero, figlio di Roberto il Guiscardo, Ravello divenne sede vescovile nel 1086 per porla a contrasto della troppo potente Amalfi.

Al volgere del XII secolo la città giunse a contare una popolazione di oltre 25.000 abitanti.

Nel 1135 riuscì a sostenere gli attacchi portati dai Pisani al Ducato di Amalfi, ma due anni dopo, nel 1137, dovette soccombere, fu saccheggiata e distrutta.

A seguito delle devastazioni cominciò il suo declino economico e demografico: a partire dal XIV secolo molti dei suoi abitanti si trasferirono a Napoli e dintorni anche se nel 1400 i patrizi ravellesi erano ancora molto attivi: esempio ne erano i Rufolo, banchieri del Regno di Napoli, all’epoca potentissimo (vedi Ladislao di Durazzo, Re di Napoli); fu il pesantissimo sistema fiscale dell’inefficiente governo spagnolo che ne determinò la decadenza, durata sino alla fine del XVIII secolo.

Dal XIX secolo, riscoperta da intellettuali e artisti, riacquistò la sua importanza come luogo di turismo culturalmente elitario.

Luoghi di interesse

Duomo di Ravello;
Chiesa di Santa Maria delle Grazie;
Chiesa di Santa Maria a Gradillo;
Chiesa di San Giovanni del Toro;
Chiesa di San Francesco;
Chiesa di Santa Chiara;
Chiesa di Sant’Agostino;
Santuario dei Santi Cosma e Damiano;
Chiesa di Santa Maria del Lacco;
Cappella di Santa Maria della Rotonda;
Chiesa di San Martino;
Palazzo Rogadeo;
Hotel Caruso;
Palazzo Sasso;
Palazzo Confalone;
Palazzo Tolla;
il Seggio della Nobiltà ravellese, ora in rovina;
il Palazzo Episcopale;
Palazzo (villa) Rufolo;
Palazzo Liberato;
il palazzo alla cui base vi è il Bar Calce, tuttora il maggior bar ravellese;
Palazzo della Marra;

Monumenti e altre architetture
L’Auditorium, opera di Oscar Niemeyer

Altri monumenti importanti sono, da Nord a Sud:

le porte del rione Lacco, le cui torri abitate sono uno spettacolo da vedere in una zona mai valorizzata dagli accentratori;
la Fontana Moresca, costruita con copie di frammenti dell’antico ciborio del Duomo, che dà il nome a Piazza Fontana (ex Platea S. Auditorii);
il monumento ai caduti, obelisco di stile littorio, in Piazza Fontana;
l’antico ospedale di Ravello;
l’Auditorium: progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer.
il Museo “Camo” del corallo: di notevole fascino una tabacchiera del XVIII secolo incrostata di cammei.
Villa Cimbrone: edificio eclettico, con riutilizzo di frammenti antichi. Celebre il suo Belvedere.